Assicurazione Rischi Catastrofali: La Guida Completa al Nuovo Obbligo per Imprese ed Enti del Terzo Settore
Una novità cruciale attende il mondo produttivo e sociale italiano: a partire dal 1° ottobre 2025, una vasta platea di soggetti, incluse imprese e specifiche categorie di Enti del Terzo Settore, avrà l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa a copertura dei danni da rischi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane). Per le realtà di piccole dimensioni, la scadenza è prorogata al 1° gennaio 2026.
Questa misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, non è un semplice adempimento, ma una condizione essenziale per poter accedere a importanti risorse pubbliche. Vediamo nel dettaglio chi è coinvolto e cosa comporta.
Obbligo Esteso agli Enti del Terzo Settore: Chi Rientra e Chi No?
Una delle domande più frequenti riguarda l’applicazione di questa norma al mondo non profit. L’obbligo non è generalizzato, ma dipende da un criterio preciso: l’iscrizione al Registro delle Imprese.
- Sono Obbligati: Tutti gli Enti del Terzo Settore che, per loro natura o per l’attività svolta, sono tenuti all’iscrizione nel Registro delle Imprese. Rientrano in questa categoria, ad esempio:
- Imprese Sociali
- Cooperative Sociali (sia di tipo A che B)
- Sono Esclusi: Gli enti iscritti unicamente al REA (Repertorio Economico Amministrativo) o al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) che non svolgono attività d’impresa in via prevalente. Tra questi, tipicamente, rientrano molte Associazioni di Promozione Sociale (APS) e Organizzazioni di Volontariato (ODV) con attività commerciali marginali.
Attenzione: Anche se un ente non rientra nell’obbligo di legge, potrebbe essere comunque tenuto a stipulare una polizza simile per via di convenzioni specifiche con enti pubblici, specialmente se utilizza beni di proprietà pubblica.
Nessuna Multa, ma un Rischio Maggiore: La Perdita degli Incentivi
La mancata stipula della polizza non comporta sanzioni pecuniarie dirette. La conseguenza è però più severa: l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni finanziate con fondi pubblici.
Questo significa che, senza un’adeguata copertura, un’impresa o un ETS obbligato non potrà richiedere nuovi incentivi statali. L’obbligo si estende anche alle fasi di rinnovo di finanziamenti già in essere, trasformando la polizza in un requisito indispensabile per il supporto economico dello Stato.
Quali Incentivi sono a Rischio? L’Elenco del MIMIT
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato un elenco dettagliato degli incentivi subordinati al rispetto di questo obbligo. La lista include misure fondamentali per lo sviluppo e l’innovazione:
- Contratti di sviluppo
- Interventi per le aree di crisi industriale (Legge 181/89)
- Nuova Marcora (per lo sviluppo di cooperative)
- Smart & Start (per start-up innovative)
- Agevolazioni per l’economia circolare
- Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali
- Mini contratti di sviluppo
- Agevolazioni per l’economia sociale
- Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili
- Finanziamento di start-up
- Supporto a start-up e venture capital nella transizione ecologica
Come Prepararsi: Prossimi Passi per Imprese ed ETS
L’introduzione di questo obbligo richiede un’azione proattiva. È fondamentale per ogni impresa, e per gli ETS potenzialmente coinvolti, verificare la propria posizione rispetto all’iscrizione al Registro delle Imprese e, se obbligati, agire per tempo.
Non si tratta solo di adempiere a una norma, ma di proteggere il futuro della propria organizzazione, garantendone sia la sicurezza fisica, sia la stabilità finanziaria attraverso l’accesso ai fondi pubblici.
Il nostro studio è a vostra completa disposizione per analizzare l’impatto di questa novità sulla vostra specifica situazione e per supportarvi nella gestione di questo importante cambiamento. Contattateci per una consulenza personalizzata.
